Ho conosciuto Luanda al Pertini, in prima superiore. Una creatura strana, sembrava allora, abbastanza sulle sue, forse un po' altezzosa, non andavamo molto d'accordo. Poi, non ricordo come né perché, ci siamo avvicinate. Quando se n'è andata dal Pertini abbiamo iniziato a vederci praticamente tutti i pomeriggi:
Me lembro de voce pequena, amada, sapeca…
Voce foi crescendo sempre sorridente e adquirindo muitas qualidades que nem cabem nessa pagina…
Mesmo de longe te admirei e sempre tive orgulho de ter estado ao teu lado mesmo por poucos dias, horas , minutos…

Ciao Luanda,
se questa mattina sono arrivato al lavoro mezzo addormentato è perché ieri sera tua madre e tante altre splendide persone mi hanno tenuto compagnia durante la serata in tuo ricordo.
Ho mangiato come un bue e non mi sono risparmiato neanche nel bere, d'altro canto era impossibile con tutte quelle squisitezze messe lì apposta.
Ho ascoltato poesie, canzoni e racconti; ho visto le tue immagini proiettate sul muro e persino sul soffitto, ma soprattutto mi sono ritrovato così coinvolto emotivamente da tanta gente di tanti paesi diversi, che una volta tornato a casa ho fatto fatica a prendere sonno, così come mia moglie Sara.

Ricordo La tua gioia

Caro angelo benedetto, se puoi nasconditi fra i capelli dei tanti afflitti senza motivo, e dissetali col tuo respiro gioioso e speciale che ti ha sempre accompagnata trasformando per incanto ogni momento della tua vita, anche il più difficile, come un dono.
Patty